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Domenica 10 aprile gli amanti del ring si sono trovati
al centro sportivo Barca, per assistere a una serata di incontri che
come poche altre ha mostrato un elevato livello tecnico e un simile
coinvolgimento del pubblico. La soddisfazione dell’organizzatore,
Mario Zanotti è palpabile. La serata è stata aperta da
un incontro di pugilato fra Wissem Ourari, della SempreAvanti Bologna,
e Michele Bestiaco, di Livorno. L’incontro, sulla distanza delle
4 riprese, non ha offerto spunti particolarmente interessanti, Bestiaco
è stato bravo in più di un’occasione nell’accorciare
la distanza impostagli dal più alto Ourari, il quale alla fine
ha ottenuto la vittoria, grazie al suo maggior allungo e al montante
che faceva scattare con facilità. La serata entra nel vivo subito
dopo quando, dopo la presentazione degli atleti, cominciano i match
di thai boxe. I primi a scontrarsi sul quadrato sono Omar Azar, del
Pro Fighting Faenza, e Alex Galavotti, Fighteam Ferrara, che si affrontano
in 4 round. Galavotti si mostra subito più determinato del suo
avversario mettendo a segno dei veloci low kicks sulle gambe dell’avversario.
Vi sono pochi interventi in clinch da parte dei due, ma il livello tecnico
è notevole. Azar cerca risposte convincenti agli attacci del
ferrarese, che nella terza ripresa mette a segno i suoi colpi decisivi:
sono due gli high kicks che raggiungono il volto di Azar, assicurando
a Galavotti gli applausi e la vittoria del match. Al femminile la seconda
sfida della serata, quando incrociano i guantoni la campionessa mondiale
Elga Comastri, allenata dal maestro Dipaola, e Stefania Marone, di La
Spezia. L’incontro, in stile K-1, prende subito una direzione
precisa, con la Marone determinata e più efficace di braccia
e la Comastri migliore nella tecnica di gambe. Alla terza ripresa l’atleta
ligure è ferita e il medico sportivo non può che interrompere
l’incontro, assegnando la vittoria alla Comastri.
......
Si passa così
rapidamente al terzo incontro della serata, tre riprese di thai boxe
per due nomi di cui sentiremo ancora parlare: Antonello Petracca, della
Power Gym di Bologna, e Vladimiro Laghi, Pro Fighting Forlimpopoli.
Fin dal primo suono della campanella i due avversari danno vita a un
combattimento intenso e di elevato livello tecnico. L’atleta bolognese
trova nel clinch la sua arma preferita, dove invece Laghi si mostra
leggermente inferiore. Alle ginocchiate di Petracca, Laghi oppone uno
stile più simile forse alla kick, con precisi colpi di braccia
e low kicks. Nella terza ripresa però, l’atleta di Forlimpopoli
appare stanco ed è bravo ad approfittarne Petracca, che si aggiudica
la vittoria. Si giunge così al primo dei due incontri del torneo
K-1 fra atleti di 80 Kg, che vede contrapposti Mohamed Belcachem, da
Berna, e Alan Saitta, della Satori Gladiatori di Gorizia. Saitta è
imponente e metodico nell’avanzare, ma Belcachem mostra un livello
tecnico davvero eccellente, e colpisce l’italiano con precisi
colpi di gambe, stile full-contact, e un ottimo pugilato. L’incontro
procede abbastanza piatto, con l’unico acuto di un girato al volto
che colpisce Saitta alla terza ripresa. La vittoria di Belcachem è
meritata. Nel secondo incontro di questo torneo, invece, si sfidano
Alexander Strapoupolus, Pro Fighting Rimini, e Simone Capecchi, Alea
Muay Thai. Chi c’era quella sera è difficile che non ricordi
l’atleta greco, visto il suo fisico imponente. Quando l’incontro
inizia Capecchi viene letteralmente investito da una serie di colpi
di braccia a cui però riesce a resistere, mostrando una determinazione
e un coraggio che gli valgono l’applauso del pubblico. Meno amato
dagli spettatori, anche se decisamente più forte, risulta invece
Strapoupolus, che con alcuni atteggiamenti arroganti sul ring si allontana
le simpatie dei presenti. In tre round il copione non cambia, con un
Capecchi intento soprattutto a difendersi dagli assalti di un atleta
non solo potente, ma anche tecnicamente dotato. La vittoria viene assegnata
così a Strapoupolus. Prosegue la serata, in attesa della finale
del torneo fra gli 80 Kg, con un incontro di thai boxe in 5 riprese
fra Carlo Dipaola della Thai Gym Bologna e Matteo Danieli dell’Iron
Dojo di Padova. Dopo una prima ripresa di studio la differenza fra i
due comincia ad apparire evidente: l’atleta bolognese può
infatti contare su una esperienza e una tecnica di clinch superiore
allo sfidante, il quale subisce il ritmo dell’incontro. Alla terza
ripresa Danieli cerca una strada vincente colpendo l’avversario
di braccia e impostando una strategia più da kick che da thai,
ma Dipaola non si lascia sorprendere e insiste con un clinch efficace
che, al termine di una quinta ripresa molto animata, gli fa trovare
la meritata vittoria.
......
Il ring torna a tingersi di rosa con l’incontro
di K-1 in 4 round fra Silvia Valicelli, del Team Zanotti di Bologna
ed Amal Elabdoui dell’Olimpia Sporting club di Montegranaro. Dopo
una prima ripresa poco tecnica e un po’ confusa, la Valicelli
deve difendersi da un’avversaria che preferisce le tecniche di
pugilato, con colpi dritti ed efficaci. L’atleta di casa non fatica
però ad imbroccare la strategia vincente rispondendo prima con
low kicks e middle, e poi chiudendo l’avversaria in clinch, dove
le è superiore. Elabdoui non si adegua al match, continuando
soprattutto a boxare ma questo la penalizza e la vittoria se la aggiudica
la Valicelli. Incontro poco adatto ai deboli di cuore quello della finale
del torneo 80 Kg, che vede opporsi Alexander Strapoupolus e Mohamed
Belcachem. La partecipazione del pubblico è totale. Strapoupolus
apre l’incontro nel consueto modo aggressivo costringendo l’avversario
a fare più che altro opera di contenimento e piazzando un high
kick che, vista la potenza, rischiava di essere un colpo definitivo.
Belcachem però non mostra molta paura e, passata la prima ripresa
si inserisce negli spazi sempre maggiori che gli lascia l’avversario
con laterali e middle sinistri. Strapoupolus accusa un po’ di
stanchezza e rallenta il ritmo conducendo attacchi irruenti quanto per
lo più tecnicamente sconnessi, mentre l’equilibrio si sposta
decisamente verso l’atleta svizzero. Alla terza ripresa è
suo il montante che manda a tappeto l’atleta di Rimini esaltando
il pubblico. La tecnica che può mostrare Belcachem ora appare
in tutta la sua efficacia: gli attacchi di pugilato si mostrano molto
efficaci, tanto che nella terza ripresa Strapoupolus finisce nuovamente
al tappeto dopo un micidiale diretto destro, ma anche di gambe i girati
al volto e gli high kick dello svizzero sono numeri di alta scuola.
L’atleta di Rimini appare confuso nella reazione e poco efficace.
Meritata e approvata largamente dal pubblico la vittoria di Belcachem.
Nel match clou della serata si affrontano il due volte campione al Limpium
Stadium (un vero tempio della thai boxe), il tailandese Pinsinchai e
Giorgio Petrosian della Satori Gladiatori di Gorizia. L’incontro
di thai in 5 riprese comincia con una fase di studio. Pinsinchai risente
di una non perfetta condizione fisica, mentre Perosian appare determinato
e attento. È proprio lui il più convincente nelle prime
riprese, con veloci e potenti low kicks e buone combinazioni. Il tailandese
aspetta la terza ripresa per crescere e mettere a segno delle belle
ginocchiate in clinch. I colpi di gomito sfiorano i volti dei due avversari,
mentre Petrosian, che fino a quel momento ha condotto l’incontro
comincia a subire il clinch dell’avversario. L’equilibrio
sostanziale fra i due viene mantenuto fino alla quinta ripresa, che
si segnala soprattutto per le numerose proiezioni a tappeto che Pinsinchai
mette a segno ai danni dell’italiano. Il livello tecnico è
molto alto e i colpi, come raramente avviene, riescono a coniugare efficacia
e forma. Giusto il verdetto di parità fra due grandi atleti,
e legittima la soddisfazione di Petrosian, che per cinque round ha tenuto
testa e talora impensierito il campione tailandese.
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